Dieci giorni senza corrente per una falla nel sistema delle volture delle utenze domestiche

“Un errore evitabile è costato dieci giorni senza corrente ad una nostra socia che tra la notte e la mattina, di un qualsiasi giorno, ha avuto l’amara sorpresa. L’errore sembrerebbe imputabile al coinquilino che avrebbe comunicato il POD (codice che contraddistingue ogni contatore) della nostra socia anziché il suo al fornitore in sede di trasferimento. Quello che come Movimento Consumatori contestiamo è la normativa che si ha per quanto riguarda l’effettuazione delle volture. Reputiamo che le volture, ovvero il cambio dell’intestatario del contratto di fornitura delle utenze, avvengano sì, in alcuni casi, in modo semplice, ma lacunoso. Riteniamo essenziale che il fornitore si sinceri che l’intestatario uscente acconsenta alla voltura non lavandosene le mani facendo firmare un foglio al richiedente dove se ne assume ogni responsabilità” – conclude Armando Mansueto, presidente del Movimento Consumatori Arezzo

“Al di là dell’errore effettuato dal nuovo intestatario della fornitura, contestiamo le modalità della riattivazione di quest’ultima avvenuta, non in seguito alle sollecitazioni della socia, durate quasi 10 giorni, solo perché sul caso è intervenuto il giornale “La Nazione”. Da questa vicenda cosa dobbiamo trarne? Avranno per caso un maggiore valore le inchieste giornalistiche (che ringraziamo) rispetto alle esigenze primarie del mal capitato? La cosa che sorprende quindi è la tempistica: infatti in sole due ore il fornitore ha provveduto a risolvere il problema mettendosi in contatto con la nostra socia. Secondo noi urge un intervento delle autorità competenti affinché le volture avvengano in modo più puntuale e con più consensi perché un altro rischio è che nelle volture si annidino anche delle vere e proprie truffe. Vien da sé che al mal capitato non converrà mai agire in giudizio per rifarsi contro colui che ha richiesto la voltura. Le falle ci sono, è bene risolverle prima che qualcuno ci giovi” – conclude Armando Mansueto

Movimento Consumatori Toscana per la prima volta porta in tribunale un’impresa per lavori mal eseguiti nell’ambito degli interventi relativi al Superbonus 110

“Come Movimento Consumatori Toscana da tempo riceviamo problematiche inerenti al superbonus 110 per la ristrutturazione dei fabbricati. Riscontriamo che nella maggior parte dei casi le aziende non hanno rilasciato ai clienti la documentazione completa degli interventi, limitandosi invece a rilasciare soltanto il certificato di efficienza energetica. La cosa più preoccupante è che i cittadini non hanno ben compreso che con il Superbonus 110 i primi a garantire la corretta effettuazione sono proprio loro e non lo Stato come si è fatto credere sin da subito. Non conoscendo direttamente i costi sostenuti per ogni singolo intervento realizzato nel singolo fabbricato i cittadini si sono esposti a situazioni incerte. Nell’incertezza ciò che appare evidente ad oggi sono le situazioni venutesi a creare, basti pensare, fra i tanti casi a noi arrivati, che per una villetta bifamiliare sono stati dichiarati oltre 700.000 euro di contributo per il 110. Vien da sé che con tali somme si sarebbe potuto creare ex novo un nuovo appartamento di classe A, mentre nonostante l’impiego di somme che riteniamo sproporzionate ad oggi hanno una classificazione energetica di classe D “ – commenta Armando Mansueto, presidente del MC Arezzo

“Un’altra questione gravissima è rappresentata dal fatto che i cittadini non hanno le schede dei materiali impiegati durante i lavori insieme alla mancata consegna delle modulistiche di garanzia dei prodotti installati. Qualcuno, ad esempio, non ha né l’asseverazione iniziale né l’asseverazione del direttore ai lavori. Altra cosa che desta perplessità sono le molte ristrutturazioni effettuate con cappotti senza installare però alcuna macchina per il circuito forzato dell’aria, quindi si sono già verificati di conseguenza casi in cui la muffa ha iniziato ad invadere gli interni alterando la salubrità degli ambienti. Saranno, e sono purtroppo, molti i casi in cui i cittadini avranno contezza che la loro casa è stato oggetto di grosse speculazioni da parte delle aziende e che queste case nel prossimo futuro saranno deprezzate. Noi chiediamo che i Comuni intervengano con controlli da parte dei loro uffici per correre ai ripari. Infatti, il problema gravissimo è che si venga a conoscenza di vere e proprie truffe nei confronti dei cittadini, senza contare l’eventuale problema di inquinamento causati dall’impiego di prodotti non proprio di origine naturale, adoperati nei lavori effettuati. Un caso fra i tanti, proveniente del Valdarno aretino, verrà trattato dal nostro legale, Alberto Polverini, che difenderà tutti i componenti della famiglia che hanno citato l’impresa a causa dei lavori mal eseguiti con prodotti non certificati. Fra le richieste spiccano i danni conseguenti al ridotto godimento dell’immobile di proprietà dei committenti, i danni derivanti dal ritardo nell’adempimento e le spese sopportate dai committenti. Seguirà, inoltre, vista l’enorme cifra richiesta per gli interventi, che appare sproporzionata, anche un esposto alla Guardia di Finanza per danno erariale” – conclude Armando Mansueto

Movimento Consumatori Toscana porta per la prima volta in tribunale un’impresa per lavori mal eseguiti nell’ambito degli interventi relativi al Superbonus 110

“Come Movimento Consumatori Toscana da tempo riceviamo problematiche inerenti al superbonus 110 per la ristrutturazione dei fabbricati. Riscontriamo che nella maggior parte dei casi le aziende non hanno rilasciato ai clienti la documentazione completa degli interventi, limitandosi invece a rilasciare soltanto il certificato di efficienza energetica. La cosa più preoccupante è che i cittadini non hanno ben compreso che con il Superbonus 110 i primi a garantire la corretta effettuazione sono proprio loro e non lo Stato come si è fatto credere sin da subito. Non conoscendo direttamente i costi sostenuti per ogni singolo intervento realizzato nel singolo fabbricato i cittadini si sono esposti a situazioni incerte. Nell’incertezza ciò che appare evidente ad oggi sono le situazioni venutesi a creare, basti pensare, fra i tanti casi a noi arrivati, che per una villetta bifamiliare sono stati dichiarati oltre 700.000 euro di contributo per il 110. Vien da sé che con tali somme si sarebbe potuto creare ex novo un nuovo appartamento di classe A, mentre nonostante l’impiego di somme che riteniamo sproporzionate ad oggi hanno una classificazione energetica di classe D “ – commenta il Movimento Consumatori Toscana APS

“Un’altra questione gravissima è rappresentata dal fatto che i cittadini non hanno le schede dei materiali impiegati durante i lavori insieme alla mancata consegna delle modulistiche di garanzia dei prodotti installati. Qualcuno, ad esempio, non ha né l’asseverazione iniziale né l’asseverazione del direttore ai lavori. Altra cosa che desta perplessità sono le molte ristrutturazioni effettuate con cappotti senza installare però alcuna macchina per il circuito forzato dell’aria, quindi si sono già verificati di conseguenza casi in cui la muffa ha iniziato ad invadere gli interni alterando la salubrità degli ambienti. Saranno, e sono purtroppo, molti i casi in cui i cittadini avranno contezza che la loro casa è stato oggetto di grosse speculazioni da parte delle aziende e che queste case nel prossimo futuro saranno deprezzate. Noi chiediamo che i Comuni intervengano con controlli da parte dei loro uffici per correre ai ripari. Infatti, il problema gravissimo è che si venga a conoscenza di vere e proprie truffe nei confronti dei cittadini, senza contare l’eventuale problema di inquinamento causati dall’impiego di prodotti non proprio di origine naturale, adoperati nei lavori effettuati. Un caso fra i tanti, proveniente del Valdarno aretino, verrà trattato dal nostro legale, Alberto Polverini, che difenderà tutti i componenti della famiglia che hanno citato l’impresa a causa dei lavori mal eseguiti con prodotti non certificati. Fra le richieste spiccano i danni conseguenti al ridotto godimento dell’immobile di proprietà dei committenti, i danni derivanti dal ritardo nell’adempimento e le spese sopportate dai committenti. Seguirà, inoltre, vista l’enorme cifra richiesta per gli interventi, che appare sproporzionata, anche un esposto alla Guardia di Finanza per danno erariale” – conclude il MC Toscana

Il Movimento Consumatori Toscana interviene sulla situazione che si è venuta a creare con il Superbonus 110 in seguito alla ristrutturazione dei fabbricati

“Come Movimento Consumatori Toscana da tempo riceviamo problematiche inerenti al superbonus 110 per la ristrutturazione dei fabbricati.
Riscontriamo che nella maggior parte dei casi le aziende non hanno rilasciato ai clienti la documentazione completa degli interventi, limitandosi invece a rilasciare soltanto il certificato di efficienza energetica.
La cosa più preoccupante è che i cittadini non hanno ben compreso che con il superbonus 110 i primi a garantire la corretta effettuazione sono proprio loro e non lo Stato come si è fatto credere sin da subito.
Non conoscendo direttamente i costi sostenuti per ogni singolo intervento realizzato nel singolo fabbricato i cittadini si sono esposti a situazioni incerte. Nell’incertezza ciò che appare evidente ad oggi sono le situazioni venutesi a creare, basti pensare, fra i tanti casi a noi arrivati, che per una villetta bifamiliare sono stati dichiarati oltre 700.000 euro di contributo per il 110. Vien da sé che con tali somme si sarebbe potuto creare ex novo un nuovo appartamento di classe A, mentre nonostante l’impiego di somme che riteniamo sproporzionate ad oggi hanno una classificazione energetica di classe D “ – commenta il Movimento Consumatori Toscana APS

“Un’altra questione gravissima è rappresentata dal fatto che i cittadini non hanno le schede dei materiali impiegati durante i lavori insieme alla mancata consegna delle modulistiche di garanzia dei prodotti installati.
Qualcuno, ad esempio, non ha né l’asseverazione iniziale né l’asseverazione del direttore ai lavori.
Altra cosa che desta perplessità sono le molte ristrutturazioni effettuate con cappotti senza installare però alcuna macchina per il circuito forzato dell’aria, quindi si sono già verificati di conseguenza casi in cui la muffa ha iniziato ad invadere gli interni alterando la salubrità degli ambienti.
Saranno, e sono purtroppo, molti i casi in cui i cittadini avranno contezza che la loro casa è stato oggetto di grosse speculazioni da parte delle aziende e che queste case nel prossimo futuro saranno deprezzate.
Noi chiediamo che i Comuni intervengano con controlli da parte dei loro uffici per correre ai ripari. Infatti, il
problema gravissimo è che si venga a conoscenza di vere e proprie truffe nei confronti dei cittadini, senza contare l’eventuale problema di inquinamento causati dall’impiego di prodotti non proprio di origine naturale, adoperati nei lavori effettuati” – conclude il MC Toscana

Il Movimento Consumatori Toscana si rende disponibile ad assistere i proprietari di Citroen C3 o DS3 per la redazione dei reclami necessari a fare valere i propri diritti di acquirenti di veicoli con criticità acclarate

“Da diversi giorni infatti i proprietari di Citroen C3 o DS3, prodotte in Europa dal 2009 al 2019, si sono visti recapitare, dalla stessa società automobilistica, un messaggio che chiede di “sospendere immediatamente la guida del veicolo”.
La causa, stando a quanto riportato nel sito della società automobilistica, sarebbe riconducibile a un difetto dell’airbag. Infatti, questi ultimi, a causa di sostanze chimiche contenute nei gonfiatori, potrebbero produrre un malfunzionamento.
Senza dubbio siamo molti preoccupati delle conseguenze nel caso in cui un airbag non dovesse attivarsi in un eventuale incidente, questo esporrebbe Citroen a gravi responsabilità.
Inoltre, Citroen si espone a risarcimenti che vedono come beneficiari i proprietari delle automobili coinvolte in quanto queste non possono circolare, i tempi di riparazione non sono idonei alle esigenze dei consumatori.
Da ultimo, sicuramente, immaginiamo anche probabili azioni da parte delle compagnie assicurative, che dopo aver liquidato il danno agli assicurati, potrebbero rivalersi sulla Citroen” – commenta il Movimento Consumatori Toscana

“Come fanno i proprietari a sincerarsi se la propria auto è coinvolta in tale richiamo? La compagnia sul proprio sito ha reso disponibile un servizio atto a comprendere se la macchina risulta essere coinvolta nel problema esposto o meno. Come associazione dei consumatori ci rendiamo disponibili ad assistere i consumatori coinvolti in tutte le sedi presenti in Regione Toscana. Non è possibile che i consumatori non possano utilizzare la propria vettura per tempi elevati, tutte le conseguenze negative devono essere pertanto risarcite” – conclude il Movimento Consumatori Toscana

Il Movimento Consumatori Toscana invita Iren a partecipare al tavolo del Patto per l’Ambiente e il Benessere

“Come Movimento Consumatori non possiamo che esprimere ancora una volta la nostra soddisfazione nel vedere alcuni candidati a sindaco del Valdarno aretino e fiorentino sottoscrivere il nostro patto.
Sottoscrivere il patto per noi è segno di lungimiranza e volontà nel comprendere ed accettare, ancora prima di affrontare, i problemi esistenti nel tessuto locale. Siamo sicuri che dopo le elezioni si potrà iniziare, sin da subito, ad instaurare un tavolo con i soggetti coinvolti e tutti quelli che vorranno fare parte del buon cambiamento” – commenta il Movimento Consumatori Toscana

“Proprio perché crediamo nel progetto, pensiamo che Iren debba essere a conoscenza della volontà dei principali attori di lavorare ai problemi del territorio. Invitiamo pertanto Iren a partecipare ai tavoli che si terranno così potrà dirci come ha intenzione di spendere le risorse necessarie per la gestione della discarica post mortem. E’ interessante, inoltre, scoprire come Iren ad oggi gestisce la questione dei rifiuti che prima competeva a Sei e la discarica di Santa Maria.
Visto che noi contestiamo i metodi di mancato coinvolgimento dei cittadini di questo acquisto, avvenuto con una cessione di quote da parte del Comune di Terranuova Bracciolini, speriamo che Iren inizi ad avere un dialogo con i sindaci e la popolazione della vallata” – conclude il Movimento Consumatori Toscana

Regione Toscana e le autorità competenti effettuino le dovute indagini epidemiologiche per individuare il Keu: la richiesta del Movimento Consumatori Toscana. Nota del 27/05/24

“Alla luce dell’individuazione di ben altri 60 siti inquinati, dai veleni delle concerie, si rende necessario avviare un’indagine epidemiologica degna di nota.
L’Unione Inquilini di Pisa ha già sottolineato come l’Ars (Agenzia Regionale di Sanità) non sia stata coinvolta in alcuna attività di monitoraggio epidemiologico in relazione alla problematica Keu, avallando quanto già noi denunciavamo tempo fa.
Questo dimostra una mancanza di rispetto nei confronti di tutti quei cittadini coinvolti in questa grave vicenda. Vicenda che, secondo studi scientifici, potrebbe portare alla formazione del cromo esavalente, nota sostanza cancerogena” – commenta il Movimento Consumatori Toscana

“I primi giorni di maggio, inoltre, abbiamo chiesto una relazione al commissario Giuseppe Vadalà affinché ci fornisca i dati dell’attività svolta circa il censimento di tutti i siti coinvolti, comprese eventuali abitazioni private.
Riteniamo essenziale l’avvio di un’indagine epidemiologica da parte delle autorità competenti in sinergia con chi avrebbe dovuto, stante la gravità dell’accaduto, individuare tutti i siti inquinati.
Sottolineato come il materiale inquinante avrà sicuramente raggiunto anche le case dei consociati si rende necessaria, laddove non sia già stata fatta, un’attività di ricerca efficiente con l’obiettivo principale di effettuare un censimento puntuale dei luoghi raggiunti dalle sostanze inquinanti. Senza una mappa non risolveremo mai definitivamente il problema e questo lo dobbiamo scongiurare” – conclude il MC Toscana

Movimento Consumatori Toscana: Europa Verde aderisce al Patto per l’Ambiente e il Benessere. Nota del 24.05.24

Nei giorni scorsi abbiamo condiviso al territorio valdarnese alcuni punti che i candidati a sindaco, secondo noi, avrebbero dovuto prevedere nei propri programmi. Punti che riteniamo essenziali affinché nei prossimi anni il territorio regionale possa essere risanato dagli enormi problemi di inquinamento che si trova ad affrontare. In seguito a tale condivisione è arrivato anche l’interesse di Europa Verde per Firenze che, insieme con il candidato al consiglio comunale Egidio Raimondi, ha inserito i nostri punti all’interno del suo programma elettorale.

Ecco i punti contenuti nel patto per l’ambiente e il benessere

– impegno ad individuare e bonificare i siti inquinati del proprio Comune;

– impegno a chiedere una indagine epidemiologica nelle zone dei siti inquinati del proprio Comune e dei territori limitrofi. Inoltre, impegno a richiedere l’aggiornamento del registro dei tumori relativo al proprio territorio;

– Impegno a Promuovere la costituzione di comunità energetiche come Associazioni di Promozione Sociale che poi si uniranno in Consorzi territoriali per una buona gestione (smartgrid) dell’energia o per la vendita di quella non utilizzata, alle migliori condizioni;

– Impegno a supportare i cittadini con campagne di informazione sui contributi pubblici e con convenzioni, a condizioni agevolate, con istituti di credito locali;

– Impegno dei Comuni a promuovere e controllare, senza divisioni campanilistiche, che i trasporti siano efficienti e sostenibili.

– Impegno ad inserire nei propri comuni postazioni per la ricarica dei veicoli, in particolare, nei centri storici per rafforzarne le potenzialità turistiche;

– Impegno di aprire uno sportello nel proprio Comune per supportare i cittadini nella trasformazione digitale sempre più veloce in tutti i settori sia pubblici che privati (bollette, rapporti con l’amministrazione pubblica, ufficio imposte (spid, smart card, firme digitali, ecc)

– Impegno ad agevolare l’integrazione dei cittadini stranieri, in particolare aggiungendo a quanto previsto per gli italiani i corsi di lingua italiana. Lo sportello dovrà essere aperto al di fuori dai normali orari di lavoro. Noi saremo i garanti dell’attuazione di quanto sottoscritto dai candidati che hanno aderito” – conclude il MC Toscana APS

Il Movimento Consumatori di Livorno sollecita soluzioni alternative alla chiusura degli uffici postali di Salviano (via Costanza) e Antignano (piazza Bartolommei)

“Da mesi si rendono necessari i dovuti lavori affinché possano essere riparati i danni causati dai ladri. Se è pur vero che tale circostanza non sia dipesa da Poste Italiane, quest’ultima però dovrebbe quanto meno prevedere, in sinergia con gli enti locali, soluzioni alternative affinché tutti possano usufruire dei servizi offerti dagli uffici postali. Al di là della mancata presenza in alcune località della postazione bancomat, segnaliamo la difficoltà da parte dei soggetti meno tecnologici ad effettuare pagamenti, fra gli altri, delle varie bollette” – commenta il MC di Livorno

“Come associazione, da anni assistiamo i nostri soci circa il pagamento dei bollettini che magari ricevono anche in seguito ad una richiesta di rateizzazione. Costringere i cittadini a recarsi in un ufficio postale più lontano non è cosa da tutti, infatti i soggetti più penalizzati risultano essere gli anziani e coloro che non hanno dimestichezza con la tecnologia. Sollecitiamo quindi Poste Italiane a fare il prima possibile e ad adoperarsi, anche con gli enti locali coinvolti, per trovare soluzioni alternative. In gioco ci sono gli adempimenti di molti cittadini che senza un ufficio postale di riferimento e vicino si sentono isolati. Come associazione ci rendiamo disponibili a supportare i consumatori digitalmente, d’altronde un nostro progetto, Digital Mentis, ha proprio l’obiettivo di supportare coloro che ad oggi non hanno una conoscenza puntuale del mondo digitale” – conclude il MC di Livorno

Il Movimento Consumatori Toscana interviene in merito al sequestro delle Fiat Topolino avvenuto presso il porto di Livorno

“Apprendiamo con attenzione dell’avvenuto sequestro delle Fiat Topolino ad opera della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli. Troppe volte i consumatori risultano effettuare delle scelte consumistiche in un contesto fuorviante ai limiti, forse, della liceità rispetto a quanto previsto dal Codice del Consumo.
Uno dei doveri previsto in quest’ultimo è sicuramente quello di prospettare al consumatore le giuste informazioni, circa il prodotto che si vende, al fine di non condizionarne la scelta finale, senza l’utilizzo di alcunché che possa determinare un consenso viziato” – commenta il Movimento Consumatori Toscana

“Quanto accaduto, nel caso di specie, deve farci riflettere, in generale, sulle condizioni in cui versano i consumatori che pensano di acquistare un prodotto con certe caratteristiche e che invece, poi, scoprono non avere. È quanto sarebbe potuto continuare ad accadere se alle Fiat Topolino non fosse stato deciso di togliere gli adesivi, riportanti i colori della bandiera italiana apposto sulle portiere, dopo l’avvenuto sequestro. Tutti gli attori dovrebbero riflettere sul modo in cui possiamo combinare l’esigenza di tutelare i consumatori con la libertà di creare prodotti dai contenuti disparati, senza finalità decettive. A questo problema può trovare una risoluzione solo l’intervento di un legislatore attento e disponibile. Un grande plauso va alla Guardia di Finanza e all’Agenzia delle dogane e dei monopoli” – conclude il Movimento Consumatori Toscana