Il cittadino, l’impresa o il professionista, vessati dalla burocrazia statale e locale, aggrediti da un fisco inflessibile, assillati dalle multiutility e dal telemarketing in generale, inseguito dalle banche, impotenti di fronte alle problematiche della sanità e della giustizia, che spesso si arrendono di fronte ai numerosi muri di gomma impersonali, rappresentati da call center, contact center e robot elettronici, rivolgendosi allo sportello del cittadino ritrovano il contatto umano con le persone che sono lì per aiutarlo.

Gente che aiuta la gente concretizza una visione di solidarietà professionale in virtù della quale ciascuno mette a disposizione le proprie competenze professionali per dare un contributo alla risoluzione di problemi che troppo spesso si trascinano per inerzia e per inedia.

Si realizza così una nuova dimensione etica della società che, nell’aiuto reciproco e nella relazione empatica, ritrova il significato autentico e profondo dell’essere comunità, parte attiva di una società globalizzata e non semplice fattore numerico vittima del consumo fine a se stesso.